la nuova mantova
Quotidiano online
Cronaca
Cancro alla tiroide, il Poma nella rete di ITCO foundation
MANTOVA - Il Carlo Poma nella rete di oltre 70 ospedali italiani di Itco foundation, Italian Thyroid Cancer Observatory. La fondazione ha recentemente presentato nel suo primo convegno italiano, ospitato dal Senato della Repubblica, il report 2025 sui tumori alla tiroide in Italia.
Si tratta di un documento che raccoglie dati importanti, ha commentato Sebastiano Filetti, professore di Medicina Interna alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Sapienza di Roma e coordinatore ‘data analysis ITCO’, "grazie all'impegno volontario di Centri che, oltre al loro normale carico di lavoro, hanno scelto di contribuire ad una visione comune".
Il report offre un quadro della patologia, basato sulle informazioni (epidemiologiche, anatomo patologiche, cliniche e molecolari) relative ai pazienti che hanno accettato di condividerli, permettendo agli specialisti un percorso di crescita sia in ambito scientifico che nell'organizzazione del sistema sanitario nazionale.
Il convegno è stato un importante momento di confronto tra istituzioni, clinici, ricercatori e associazioni di pazienti sul futuro della gestione del carcinoma tiroideo in Italia. Con oltre 70 centri distribuiti su tutto il territorio italiano, l'osservatorio monitora il follow-up di più di 15.000 pazienti e registra annualmente 2.500-3.000 nuovi casi di carcinoma tiroideo. Il database raccoglie dati provenienti da centri di eccellenza, ospedali metropolitani e strutture territoriali.
In questo modo è possibile analizzare e confrontare le strategie diagnostiche e terapeutiche, con un focus particolare sulle specificità locali. Adesso anche ASST Mantova partecipa all’osservatorio multicentrico nazionale ITCO, grazie alla collaborazione fra i servizi di Endocrinologia, Chirurgia generale, Anatomia patologica, Medicina nucleare e Diagnostica per immagini.
L’osservatorio si distingue, infatti, per un approccio multidisciplinare che integra le competenze cliniche, sociali ed economiche: una piattaforma innovativa per ottimizzare le pratiche diagnostico-terapeutiche, ridurre le disparità e fornire evidenze scientifiche per migliorare gli standard assistenziali.
Dai dati emerge, per esempio, che il carcinoma tiroideo in Italia ha un elevato tasso di incidenza, ovvero di nuovi casi, rispetto ad altri Paesi europei, pur mantenendo una mortalità stabile e contenuta. L'analisi ha, inoltre, delineato un quadro chiaro delle criticità e delle opportunità presenti nel contesto nazionale.
Si possono, inoltre, cogliere le differenze nella gestione del carcinoma tiroideo tra aree metropolitane e aree periferiche, analizzando nel contempo l'impatto di fattori sociali, culturali ed economici sugli esiti delle cure. Infatti, l'analisi delle pratiche cliniche in Italia tra il 2001 e il 2018 ha messo in luce significative disparità geografiche nei trattamenti chirurgici.
Al Centro-Sud, le tiroidectomie totali sono significativamente più numerose delle tiroidectomie parziali, rappresentano l’88 per cento degli interventi contro il 77 per cento al Nord, con un rapporto tiroidectomie totali-tiroidectomie parziali che ha raggiunto picchi alti nel Sud nel 2012.
La Ricerca condotta da ITCO ha anche evidenziato diversi fattori di rischio per il carcinoma tiroideo, tra cui l'esposizione a radiazioni, la contaminazione ambientale (soprattutto nelle aree vulcaniche e minerarie), la carenza iodica e la predisposizione genetica. Il programma nazionale di iodoprofilassi coordinato dall’Istituto superiore di Sanità si conferma come esempio virtuoso di collaborazione tra comunità scientifica e istituzioni, dimostrando l'efficacia degli interventi preventivi su larga scala.
Il trattamento dei tumori della tiroide sta evolvendo verso un approccio sempre più personalizzato, che integra la chirurgia a diverse modalità terapeutiche: sorveglianza attiva per i casi a basso rischio, impiego di tecniche minimamente invasive come la termoablazione, terapie molecolari mirate per le forme aggressive e refrattarie e l’introduzione di protocolli immunoterapici innovativi per i casi più complessi.
Guarda anche: