MANTOVA - Questa mattina una pattuglia della Squadra Volante è intervenuta all’interno di un’abitazione per la segnalazione di un tentato suicidio.

Giunti subito sul posto, i poliziotti della Volante sono stati accolti da un ragazzo minorenne, che al ritorno da scuola aveva trovato il padre incosciente sul pavimento con stretto al collo un cavo del computer. Immediatamente gli agenti hanno tagliato il cavo che non permetteva all’uomo di respirare e hanno provato ogni tentativo per rianimarlo. Riusciti così a salvare la vita all’uomo, lo hanno affidato ai sanitari del 118 che lo hanno trasportato all'ospedale per le cure del caso. 

I poliziotti hanno deciso dunque di parlare con i familiari per capire cosa avesse spinto l’uomo all’estremo gesto, e hanno  subito intuito che le loro parole nascondevano un’altra verità. 

Ed infatti, dopo aver instaurato un dialogo con la moglie ottenendone la fiducia, hanno appreso da lei che aveva subìto anni di soprusi e violenze fisiche dal marito, culminate questa mattina nell’estremo gesto, posto in essere al solo fine di convincerla a tornare a casa dopo che, a seguito dell’ennesima violenza, aveva deciso di andare a vivere da alcuni familiari.

La donna ha sporto denuncia ed è stata ascoltata per ore dagli agenti della Volante che, dopo averle fatto capire che anche questa è una forma di violenza, hanno attivato  il “codice rosso” e l'hanno rassicurata mostrandole tutti i protocolli a supporto delle donne vittime di violenza, facendola sentire al sicuro e assicurandole il loro sostegno a seguito della coraggiosa scelta di denunciare. 

La Questura precisa che il procedimento è ancora in corso e che l’uomo non può considerarsi colpevole sino a che non venga emessa una sentenza definitiva di condanna.