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GALLI: I NEMICI DELLA DEMOCRAZIA LIBERALE SONO INTERNI, NON PUTIN E ORBAN

Redazione 06-09-2024 21:21:03 2

MANTOVA – “I nemici veri della democrazia liberale non sono Putin e Orban ma vanno trovati nell’Occidente, nei suoi processi endogeni. Il paradigma economico è impazzito, in collasso sono i partiti, la chiesa, la scuola, l’università”. Ne è convinto Carlo Galli (autori dei testi Democrazia, ultimo atto?, La destra al potere) che assieme ad Alessandro Mulieri (Democrazia totalitaria, Contro la democrazia illiberale) ha tenuto un interessante incontro, condotto da Giorgia Serughetti (autrice di La società esistePotere di altro genere) oggi nella basilica palatina di Santa Barbara per Festivaletteratura , intitolato Le dodici fatiche della democrazia.

Le democrazie illiberali sono caratterizzate, secondo Galli, dalla contrapposizione degli elementi che caratterizzano invece le democrazie liberali: l’uguaglianza, la separazione dei poteri, la mediazione del parlamento, l’economia capitalistica. Ci sono due modi di democrazie illiberali, quella di Orban e quella di Putin. “Orban ritiene che l’Occidente ha tradito i suoi valori. L’ideale di Putin è invece il modello Euroasiatico”.  L’Occidente ha seguito il mito degli Stati Uniti. “Sulla terra ci sono 8 miliardi persone.  1 miliardo sono dell’Occidente (che comprende anche il Giappone), gli altri 7 miliardi di persone non ci vogliono bene”.

Qual è il futuro della democrazia? Alessandro Mulieri risponde così: “La storia della democrazia è una storia di sperimentazione. È interessante il dibattito francofono e anglofono, il confronto tra le elezioni e il sorteggio” (come c’era ad Atene, ndr). “L’uguaglianza sostanziale nelle democrazie liberali è entrata in crisi. La vere democrazie liberali devono porre al centro l’iperuguaglianza”.