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ARTE E SCIENZA UNITE GRAZIE AL C-CHANGE

Redazione 06-03-2022 09:14:45 1

MANTOVA - Arte e scienza. Emozione e creatività la prima, rigore logico e ragione la seconda. Sembra paradossale che un’espressione artistica possa essere correlata a temi di interesse scientifico o che addirittura possa aiutarne la comprensione ma le opere di Zana Masombuka (nella foto), giovane artista africana, sono la prova che anche il paradossale può realizzarsi. Lo stile minimalista e denso di significato scelto da questa ragazza infatti riesce a toccare argomenti come il riscaldamento climatico e i suoi effetti sugli ecosistemi naturali in modo efficace e coinvolgente, così da annullare la percezione del tutto errata che si tratta di problemi globali, di responsabilità esclusiva di governi, multinazionali e scienziati. In realtà, chiunque può sperimentare concretamente gli effetti dei cambiamenti climatici e ambientali perché uomo e natura sono un unicum, non due entità scollegate. L’uomo è natura, quindi l’estinzione di una specie o la perdita di un habitat non sono solo danni ambientali ma anche umani. Le opere di Zana mostrano come le tradizioni culturali che la famiglia le ha trasmesso durante la sua infanzia trascorsa nella campagna di KwaNdebele, che l’artista non ha mai abbandonato per omologarsi alla realtà incontrata alla Stellenbosch University, sono strettamente collegate all’ambiente in cui la comunità viveva. Zana infatti inserisce negli scatti che la vedono spesso come soggetto principale piante autoctone, mostrando come il suo popolo le ha usate nei secoli: per realizzare copricapo intrecciati o indumenti, per alimentarsi, come elementi ornamentali, simbolici o costruttivi. Le fotografie sono quasi sempre ambientate all’interno del paesaggio africano e il corpo stesso dell’artista viene ricoperto di terra o ricorda le squame di un serpente. Queste ricchezze naturalistiche fornite all’uomo e le tradizioni ad esse collegate rischiano di essere perse in Africa come in qualsiasi altro luogo. La volontà di conservare la propria cultura e la sensibilità a temi ambientali, elementi identificativi di questa artista, sono perfettamente coerenti con il C-Change Festival. Questo progetto europeo (sono sei le città partner tra cui Mantova) mostra come è possibile affrontare il tema del cambiamento climatico con strumenti nuovi, come eventi culturali, rappresentazioni artistiche e decisioni politiche locali, coinvolgendo i cittadini anche in laboratori creativi. Grazie all’impegno del Comune di Mantova e di associazioni mantovane (R84, Festivaletteratura, Caravan SetUp, Alkèmica, Fridays For Future, Teatro Magro, Collettivo LAN-DE-SI, Officina OCM e Segni d’infanzia riuniti nel tavolo di lavoro Arc3A) sono state realizzate o programmate molte attività, concentrate soprattutto tra il 12 e il 13 marzo. Tra queste il laboratorio per adulti “Essere resilienti in tempi di crisi ambientale” (9.30-12.30 a Palazzo Te, con obbligo di prenotazione) organizzato da Barbara Montanari, ecopsicologa socia di R84, ed una lectio magistralis proprio di Zana (sempre a Palazzo Te), in cui sicuramente i presenti rimarranno affascinati dal suo carisma e dalla potenza della sua arte.

Valentina Vitali

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